CASTEL VOLTURNO. “Dimitri Russo è un sindaco bugiardo”.
Ad attaccare il primo cittadino di Castel
Volturno è, in una nota stampa, il consigliere di opposizione del comune di Castel
Volturno, Cesare Diana, a fronte
della risposta di Russo, a mezzo facebook, in merito alla situazione di Palazzo Grimaldi, noto alla stampa come
il “market
della droga”.
“L’acquisto e la
ristrutturazione di Palazzo Grimaldi -
dice il 49enne -è frutto dell’iniziativa del socio privato dell’ Inco.Farma S.P.A., ossia la Socigest.
Il sindaco PD Russo, pur essendo il presidente della Inco.Farma. S.P.A., ha saputo, solo ad operazione ultimata, quello
che era successo. Infatti, lo stabile non è di proprietà del consorzio, bensì
della Socigest, che, ovviamente e
giustamente, dati i costi di tutta l’operazione, ha pensato bene di speculare
sull’immobile. Non c’è mai stata una volontà politica di voler riqualificare l’area,
come dice strumentalmente oggi il sindaco PD Russo, che, ribadisco, all’epoca
era totalmente all’oscuro di tutta la vicenda”.
Diana rimanda al
mittente le accuse legate a presunta mancanza di spirito d’iniziativa: “Ho presentato, in questi quattro anni di
disamministrazione russiana - critica Diana -, decine di interrogazioni , richieste di consigli comunali speciali,
esposti alla Procura della Repubblica, Corte dei Conti e Prefetto. Il
risultato? Nulla.
Ci siamo ritrovati
– constata rammaricato -, per negligenza
del primo cittadino, di fronte a numerose problematiche tuttora irrisolte, come
l’abolizione del contributo per il consorzio di bonifica, riguardo cui serviva
attivarsi con la procedura giuridicamente corretta. Oggi avremmo liberato, da
questo balzello, migliaia di cittadini.
Inoltre, è stata
evidente l’incapacità di affrontare argomenti scottanti e mi sovvengono alla
mente la transazione stato-Coppola, l’accordo di programma letteralmente
ignorato e preso solo in considerazione dopo la richiesta di consiglio comunale
straordinario fatto dal sottoscritto, e, ciliegina sulla torta, la Volturno Multiultility. Quest’ultima è
stata votata, quattro anni fa, all’unanimità dal consiglio comunale, anche da
una compatta opposizione, per il passaggio in house dell’impresa. In tal modo,
fu mascherata la pessima condizione giuridico-finanziaria in cui versava la società,
con la necessità di salvare i posti di lavoro che sarebbero andati persi.
Ebbene, quest’azione scellerata è costata la bocciatura da parte del revisore
dei conti di tre bilanci consuntivi, un’indagine ancora aperta della Corte dei
conti e, infine, la messa in liquidazione volontaria della società stessa. Il
solito disastro made in Russo.
I consiglieri di
opposizione, e il sottoscritto in primis, nel corso dei quattro anni, in merito
alla vicenda, hanno tentato in tutti i modi di condividere documenti e di trovare
una soluzione equa, cosa non voluta dal sindaco Russo. Ricordo perfettamente
che, alla vigilia delle elezioni provinciali del 2017, fummo convocati, in sede
comunale, dall’assessore di riferimento per discutere sulle problematiche della
parte citata. Purtroppo, fummo sfrattati dalla sala del sindaco perché doveva avere
luogo un incontro elettorale con un candidato alla Provincia del Partito
Democratico. Castel Volturno in secondo piano, insomma. Oggi la società versa
in condizioni giuridico-finanziarie disastrose, che sicuramente avranno una
ripercussione molto negativa sul bilancio dell’ente e, quindi, direttamente
sulle tasche dei cittadini di Castel Volturno.
Potremmo continuare
nell’elencazione di decine di interrogazioni che vanno dalla sicurezza stradale
all’inquinamento del porto e del mare, per passare al pericolo costante di
droga e violenze, continuamente perpetrate sotto gli occhi di tutti. Chiunque
volesse consultarle – conclude -, potrà
leggerle sulla mia pagina personale o può venire nel mio ufficio”.
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