PARETE. Uno e
centomila. Non è un errore dettato dall’ignoranza, bensì la descrizione della
vita di Carmela De Santis,
allenatrice super iper impegnata, pilastro portante dell’Up Volley. Una donna che ha compiuto i primi passi nel mondo della
pallavolo a 10 anni, per poi cominciare ad allenare 8 anni più tardi, motivata
da un presidente, Antonio Oliva, nei
confronti del quale la De Santis è
molto riconoscente e che le ha saputo trasmettere gli stimoli giusti sia da
giocatrice che da allenatrice. Abbiamo intervistato l’attuale referente tecnica
del sitting volley femminile della FIPAV
Campania, andando a fondo in una personalità ricca di esperienza e
portatrice di valori sani.
Com’è essere allenatrice di diverse squadre?
Non è semplice allenare diverse squadre appartenenti a
differenti categorie, soprattutto se si tratta di donne. Devo ammettere che da
ex giocatrice ero pienamente consapevole della difficoltà. Gli atleti si
differenziano l’uno dall’altro e non si può avere lo stesso approccio con
tutti. Un ruolo importante lo giocano l’età e l’esperienza.
Quali sono i campionati ai quali partecipate?
Partecipiamo al campionato Under 14 maschile e femminile, Open maschile e femminile, Open misto,
Under 12 femminile, Campionato regionale serie D, campionato regionale di
sitting volley 2 squadre, campionato nazionale di sitting volley.
Attualmente mi occupo del settore giovanile presso la scuola media “Bagno” di Cesa il martedì ed il giovedì e presso la scuola media di Gricignano “Giovanni Pascoli”, il
lunedì, mercoledì e venerdì ore 18. Una gestione possibile grazie all’aiuto dei
referenti Mirko Pezone, il quale
svolge l’attività presso la palestra della scuola media “Ugo Foscolo” di Lusciano; Antonella De Angelis e Riccardo
Costumato, che si occupano del settore giovanile di Parete i cui allenamenti si tengono all’interno della
tensostruttura. Tutto il lavoro viene diviso per settori. Lo staff condivide
qualsiasi cosa, tranne le scelte tecniche. Fortunatamente alla guida della
società abbiamo un grande presidente: Giuseppe
Falco è una persona eccezionale, sempre presente, estremamente gentile con
le sue atlete ed attento alle loro richieste. Supporto eccezionale anche da
parte dei dirigenti Enzo Tamburrino,
Giovanni Pezone ed Angelo di Sarno.
Diversamente abili: come ci si approccia a questa scelta? Quali sono le
dinamiche?
Il sitting è, per
me, un amore grande. E’ nato tutto per caso. Ho conosciuto Antonio Solla, capitano della squadra maschile, tramite il
presidente Oliva. L’intesa è sorta
immediatamente. Sono entrata in un mondo completamente nuovo, pieno di emozioni
e di vita. Un mondo fatto di persone mosse da una grande forza interiore, da
persone che non mollano. Abbiamo partecipato al primo campionato italiano nella
stagione 2016/2017 a Rotonda, non
riuscendo a superare la prima fase. Lo scorso anno, invece, ci siamo presi la
nostra soddisfazione. A Napoli
abbiamo vinto 4 partite su 4, per poi passare il turno. Siamo usciti alla
semifinale scudetto a Pisa, ma noi
ci crediamo. Posso dire di avere la squadra di diversamente abili più numerosa
d’Italia, potendo contare su ben 8 elementi, diversamente dalla media italiana
che si attesta a 4. Atleti che in campo si divertono, che amano stare insieme,
che amano questo sport. Antonio Solla
è la nostra bandiera, ma ci sono anche Claudio
Vacchio, Ettore Falato, Lorenzo Miraglia, il giovanissimo Emilio Falco, Giovanni Manganiello, Pino
Padula e Paolo Mangiacapra. Tra
i normodotati Antonio Russo, Antonio
Capone, Salvatore Marrone, Michele De Lucia, Salvatore Solla, Nicola Costumato,
Armando Ibello e Paolo Mangiacapra;
quest’ultimo è anche componente della nazionale italiana. Di fondamentale
importanza sono anche tutti gli atleti normodotati che ci hanno dato e ci
daranno una grande mano.
Una squadra femminile inarrestabile
Ho creato la società
femminile 4 anni fa, stanca di alcune situazioni e dinamiche. E’ stata
indubbiamente una sfida, ma ho potuto contare sull’aiuto del nostro capitano Fabiana Di Caprio, di Manuela Sergi, Angela Musto, Daniel Di Santi e,
ciliegina sulla torta, Michela Pelosi.
Dalla sinergia corale, è scaturita la larga vittoria del campionato di prima
divisione due anni fa. Era un modo per stare insieme, per divertirci. Ora posso
contare davvero su di uno squadrone. Persone serie, umili e, oggettivamente,
forti compongono un gruppo a cui hanno preso parte anche ragazze di categorie
superiori; mi riferisco ad Angela
Ianniello, Martina Orta e Domenica Cuttaia. Nell’ultima gara valida per il
campionato di Serie D femminile, girone C, le ragazze hanno battuto per 3-0 il Nettuno Montella ed ora puntano a
continuare la striscia positiva contro il Wessica
Avellino.
Obiettivi futuri?
Punto a vincere 2 scudetti di sitting volley di cui uno come
allenatrice della mia squadra e l’altro con la femminile del Nola da giocatrice.
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