ROMA. “Il nostro nuovo album descrive la bellezza
dell’essere gentili, della mitezza, dei valori dell’umiltà. Ai frutti di una
generosità, di aspetti fondamentali per la vita che valgono la pena di essere
condivisi e regalati, a cui ciascuno può ispirarsi o in cui ognuno può
ritrovarsi”. Sono queste le parole di Margherita
Coralluzzo, voce solista della band “Christian
Soul”, in merito all’album “A gentle Soul” (https://open.spotify.com/album/0yYHx2eEtbhSI0Kf2qtJZE?si=2YYRvsQsS_SsZzrM-bWYnw) , prodotta
dalla stessa band, CSM (Christian Soul Music Production), in collaborazione con l’etichetta
discografica “Sorridi Music” (www.sorridimusic.it
) del cantante e produttore Jo Conti e
con “Edizioni Magilla”.
Christian Soul è
una band musicale d'ispirazione country, gospel e swing cristiano. Le canzoni
sono composte sia nel testo (prevalentemente in lingua Inglese) che nella parte
musicale da Margherita Coralluzzo. Al cajon, batteria e piatti,
Domenico Di Lisi (marito di Margherita
Coralluzzo e fondatore con la moglie della band); al Banjolele / Armonica / Uku
Bass / Uku resonator / talvolta al piano/ voce Margherita Coralluzzo; alla chitarra acustica Giuseppe Rizzo; shaker / cembalo Rossella Zoccola, Federica
Daponte, Benedetta Marino.
“Appena l’ho ascoltata
– afferma Jo Conti –, sono rimasto
particolarmente colpito soprattutto dalla vocalità di Margherita. Il suo timbro
vocale sa trasmettere molto; inoltre, la sua pronuncia in inglese è perfetta,
cosa difficile da trovare anche nei cantanti più noti. La Sorridi Music, punta molto su questa band. Attendiamo di poter pubblicare un loro nuovo
lavoro e coinvolgerli in alcuni progetti nell’immediato futuro”.
“A gentle soul” nasce da Domenico
Di Lisi e Margerita Coralluzzo, ispirati alla “mascotte del gruppo”, ovvero
il loro bambino Marco, affetto dalla
sindrome Down/autistico. Uno stile ricercato, ricco di dedizione e fede quello
che propone la band, che si ha ottenuto vittorie importanti, oltre che
posizionamenti prestigiosi nelle fasi finali, in diversi premi internazionali.
Il gruppo ha collaborato con voci come quella di Cherly Porter. Un genere che scopriremo, inaspettatamente, del
tutto all’avanguardia. Ecco l’intervista a Margherita
Coralluzzo.
Da quanti anni ti dedichi al canto?
Da quanto mi ricordo,
sin dall’età di sei anni. La musica è nel mio nel dna. Molti componenti della
mia famiglia cantano. A 16 anni ho cominciato a comporre e a 17 ho iniziato a
studiare canto, confrontandomi con diversi insegnanti e vocal coach sino ad
arrivare ad oggi. Ho sempre cercato di migliorare ed allenare le diverse
sonorità della mia voce.
Qual è la tua fonte di ispirazione?
La fonte d’ispirazione
ha un range vasto quanto la fede che mi accompagna nel comporre o abbandonarmi
a virtuosismi particolari durante il canto. Per la parte letterale dei testi,
mi lascio ispirare dal sussulto del cuore, basandomi su esperienze personali,
ascoltando il vissuto di chi ho davanti, testi cristiani, filosofici, biblici
che hanno un unico denominatore comune: l’amore di Dio. Dove percepisco la
presenza di Dio, mi lascio ispirare dal suo amore, raccontando di come Egli si
sia manifestato in quel contesto. Sia per la parte melodica, che per quanto mi
riguarda, sopraggiunge quasi sempre prima del testo o in contemporanea con il
testo; deve suscitare nel mio animo un vibrato leggero che sappia commuovermi o
gioire fortemente. Tutto dipende da come avverto la melodia, da come cioè mi fa
sentire, da come interpreto la percezione di benessere interiore simile a quella
che ho a contatto con Dio, così intuisco che quella è la melodia giusta per un
determinato componimento.
Genere country, gospel, swing Cristiano: da cosa nasce questa passione?
La scelta della
christian music è avvenuta in seguito ad una delle mie fasi di profonda
conversione. Avrei potuto scrivere musica leggera, ma per me è stata una vera e
propria vocazione. Una folgorazione. Niente mi faceva sentire più appagata,
felice che scrivere di Dio. Lì mi ci rivedo totalmente. Mi sento a casa. Lì c’è
il mio cuore.
A fronte dei gusti in voga, come vi approcciate al pubblico?
In Italia la musica
cristiana contemporanea è ancora poco conosciuta, ma posso garantire che ha un
suo vasto pubblico. Negli ultimi anni ha acquisito sempre maggiore slancio
grazie a tanti artisti che, come noi, si approcciano ad un genere contemporaneo
adatto ad essere messo alla pari della musica leggera. La nostra band si
affaccia in Italia ma anche in Argentina e Brasile, dove la Christian Music è
consolidata da tempo.
Con una musica così intima, com’è il lavoro di squadra?
A me non piace star da
sola. Un lavoro di squadra rappresenta un lavoro di comunione fraterna.
Mettersi alla pari con tutti. Suddividere i compiti. Confrontarsi. Esprimere
insieme pareri, idee e metterli in pratica. Mai demonizzare il pensiero di uno,
ma inserirlo, riadattarlo in armonia con il resto della band. Come direbbe San
Tommaso D’Aquino: “È meglio illuminare gli altri che brillare solo per se
stessi”.
Quali sono i progetti futuri?
In cantiere e già in
studio di registrazione, vi è la versione italiana dell’intero album appena
uscito “A gentle soul”. E’, inoltre,
in fase di costruzione il prossimo album pronto nella composizione, ma da
realizzare in sala d’incisione. Un lavoro che avrà sempre due versioni, quella
in lingua inglese e quella italiana. Seguirà il tour di concerti testimonianza.
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