CARINARO - Tradizione, impegno e passione. Sono queste le tre direttrici che caratterizzano il lavoro di Domenico Fioretti, giovane 32enne che con determinazione e perseveranza cura il suo panificio da oltre 10 anni. Il Panificio Fioretti è stato protagonista, nella giornata di giovedì 1 luglio, del Capodanno del Mugnaio, che, quest’anno, si è tenuta per via telematica, a causa della pandemia da Covid-19.
Il pane e la sua lavorazione, si sa, è da sempre stato il lavoro più nobile, metafora di tanti poeti ed elemento principale di tutta la nostra tradizione culinaria. Domenico ha seguito le orme di suo padre e di suo nonno, dedicandosi alla panificazione, che lui stesso definisce essere il suo “tutto”.
Elemento caratterizzante del pane che mette sul mercato Domenico, è la scelta del grano nostrum, primo grano da filiera italiana al 100% . Fioretti lo definisce a km 0, in quanto viene prodotto a meno di 1km dal suo panificio e macinato a meno di 10 km dallo stesso. Questo aspetto è stato ben sottolineato dal panettiere durante il “Capodanno del Mugnaio”, festa che - come definisce Domenico - “da sempre rappresenta un nuovo inizio, l’ora zero del nuovo anno produttivo, la resa dei conti, ovvero il momento in cui si vede la qualità del grano. È un evento che riunisce chi coltiva, chi lavora il grano e chi poi lo trasforma in pane e in tutti i suoi derivati. Il capodanno del mugnaio è un vero e proprio “capodanno”, con tanto di festeggiamenti, brindisi ed abbracci. Nonostante sia stato svolto per via telematica, è stato comunque molto emozionante”.
Domenico, per questa edizione del Capodanno del Mugnaio, ha lavorato in stretta sinergia con “Mulino Caputo”, sintonia nata dalla voglia di offrire ai propri clienti prodotti quanto più naturali possibili.

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